Di burocrazia e registro elettronico

Posto anche qui un commento che mi sta a cuore e vorrei mettere in evidenza.
In risposta ad un intervento di Luisella, ho scritto:
“Anche io ho la sensazione del peggioramento [dei nostri obblighi burocratici], ma lo faccio risalire ad un momento preciso: il pensionamento della vecchia Preside, che aveva una visione didattica oltre che amministrativa. Le nuove leve di Presidi, anzi di “Dirigenti”, hanno avuto una formazione di tipo assolutamente diverso, legal-amministrativa, e sono ossessionati dall’idea di sbagliare e dover poi pagare di persona per regolamenti o circolari involontariamente non rispettati. Questa ossessione “consuma” tutte le energie ma anche i tempi collegiali.
Proprio qualche giorno fa si commentava, a margine di una riunione pomeridiana, che ormai non parliamo più di didattica perché dedichiamo ogni spazio ai cosiddetti “adempimenti”.
Sulla valutazione concordo pienamente con te e Daniele. Cosa espliciterà il registro elettronico in arrivo da settembre, però, davvero non me lo immagino. A volte la trasparenza non svela veramente, bensì occulta con una forma limitata (il numeretto/voto) la ricchezza del rapporto in classe, o stringe in un fermo-immagine bidimensionale qualcosa che è in continuo divenire… una storia…

Qui completo il pensiero in questo modo: naturalmente anche senza registro elettronico io produco e trascrivo i miei voti su di un registro cartaceo. Però in genere i genitori hanno lo stimolo di venire a parlarmi, controllare i voti di persona e farsi spiegare. In questo modo ho l’opportunità di contestualizzare i numeri, raccontare la mia storia e ascoltare la loro.

Il mio timore è che i genitori pensino che il registro elettronico esaurisce tutto il messaggio.

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10 thoughts on “Di burocrazia e registro elettronico

  1. Il registro elettronico per me è una specie di ossessione perche’ non riesco, per mia natura, ad essere precisa ,neppure in quello cartaceo.Un brutto rapporto che è nato ai tempi in cui alla scuola primaria, si credeva nella valutazione di tipo formativo,che si basava su una molteplicità di componenti da valutare e che non ricorreva ai voti…credo anche che sia molto importante il rapporto diretto con i genitori per una collaborazione effettiva con i docenti ,per favorire la crescita dei ragazzi nel miglior modo possibile.Mi adatterò…visto che dovrò rimanere a scuola fino a 67 anni compiuti….Buona giornata!

    1. Credo che usare voti numerici alla scuola primaria sia profondamente sbagliato. L’espressione “valutazione formativa” sembra un ossimoro ma ben esprime la potenzialità di una valutazione fatta bene. Faticoso, però! Perché appunto ci sono “una molteplicità di elementi da valutare”, come tu dici, ed è necessario il concorso formativo con i genitori, laddove questi sono disponibili a collaborare.

  2. Il mio rapporto con il registro elettronico é splendido. Nella mia scuola sono fra quelle che lo ha voluto e sostenuto fra i primi e ne sono felice. Mi ha aperto tante opportunità nuove di dialogo con famiglie e studenti poiché le funzioni sono molteplici e ti costringono ad usare il mezzo con maggior riflessione e consapevolezza. La valutazione a mio avviso se ne è giovata. Le famiglie sono entusiaste per il rapporto che si è instaurato con la scuola e anzi vengono al ricevimento più consapevoli e per non parlare solo di voti che già seguono quotidianamente on line. La pratica quotidiana é molto velocizzata e lascia dunque spazio ad altro di ben più utile. Le procedure in scrutinio sono rapide e finalmente c’è il tempo per parlare degli studenti e non solo per trascrivere documenti per ore su inutili registri cartacei.
    Certo è un mezzo impegnativo sia per noi che per le famiglie ma l’impegno è ben ripagato. Tutto avviene più alla luce del sole e ti costringe ad in lavoro magari più difficile inizialmente ma che finalmente fa emergere la serietà e la preparazione connesse al nostro lavoro.

    1. Il tuo commento è molto consolatorio. Spero davvero che anche per noi sarà così, anche se come avrai visto sono piuttosto scettica al momento. Tuttavia non mi voglio fasciare la testa
      Grazie per il feedback.

  3. Ciao Lucia, sottoscrivo in pieno, i dirigenti “sono ossessionati dall’idea di sbagliare e dover poi pagare di persona per regolamenti o circolari involontariamente non rispettati. Questa ossessione “consuma” tutte le energie ma anche i tempi collegiali.
    Proprio qualche giorno fa si commentava, a margine di una riunione pomeridiana, che ormai non parliamo più di didattica perché dedichiamo ogni spazio ai cosiddetti “adempimenti”.”
    E’ proprio così! Che tristezza! Però invece sul registro elettronico io ho buone aspettative. Sarà perché sono una pasticciona e sul registro cartaceo faccio dei pastrocchi, sarà perché sono amante delle nuove tecnologie, penso che il registro elettronico mi semplificherà la vita. Per quello che ho potuto vedere io ad un incontro preliminare con l’azienda che ce lo fornirebbe, il programma permette anche di scrivere memo, commenti, note, e quindi di rendere meno arido il semplice voto. Quello che scrive Sabina me lo conferma. Insomma, speriamo bene!

  4. scusate il disturbo e devo dire che non conosco il registro elettronico ma mi ponevo una domanda.
    I voti su detto registro sono il terminale del processo o una tappa intermedia?
    in altre parole i voti (2 o 3 o quanti non so ) che dovrò mettere sul registro elettronico saranno quelli pubblici, immutabili, che determineranno il voto quadrimestrale e la media che boccia o promuove oppure saranno elementi da portare al consiglio di classe per poter definire una valutazione collegiale?
    sarei grato di una vostra risposta in merito
    saluti Giuseppe Cairoli

    1. Non ne avete parlato in Collegio Docenti? Si tratta di una scelta didattica meritevole di un attento approfondimento.
      La valutazione collegiale in sede di scrutinio è stabilita dalla legge. Il voto con il quale presenti ogni studente allo scrutinio invece è scelto insindacabilmente da te. Starei attento a non scegliere procedure troppo rigide e automatiche per la determinazione di questo voto, che come sappiamo dipende da molte variabili individuali e non sempre è rappresentabile con un numero.

  5. grazie della risposta
    come avrai capito siamo solo all’inizio dell’introduzione della novità; martedì avremo un momento chiarificatore.
    il mio dubbio nasceva dal non sapere quanto di pubblico ci sarà o dovrà esserci nel registro elettronico di ogni singolo insegnate, lo sapremo martedì
    Perché è chiaro che se i voti che metto sul reg elettr. saranno on line e saranno leggibili dai genitori degli allievi sarà poi dura spiegare loro le mutevoli oscillazioni che la media subirà dalla valutazione collegiale.
    approfitto di questo piacevole sito per esternare un altro dubbio:
    ho la sensazione che tutto questo possa comportare, oltre al tempo in più, inizialmente necessario, un lavoro fuori dall’orario frontale coi ragazzi per tutti quei docenti attualmente non dotati dalla scuola di personal o tablet
    sbaglio?
    grazie dell’attenzione
    saluti
    giuseppe

    1. Bentornato, Giuseppe. Hai ragione su entrambi i punti. Cominciamo dall’ultimo: se la vostra scuola non è riuscita a dotare ogni classe oppure ogni insegnante di un tablet o net/notebook, suppongo che dovrete fare la fila in aula informatica o in aula insegnanti, o ancora arrangiarvi a casa (se il registro è online, ovvero sul cloud e non sul server della scuola). Non vedo altre alternative. Noi dovremo fare così in una delle due nostre sedi perché non siamo riusciti a farci cambiare l’impianto elettrico che non è a norma.
      Il discorso del voto pubblico è più delicato. La nostra Dirigente ha saggiamente deciso che i voti non saranno pubblici fintanto che non avremo imparato a usare bene il registro. Inoltre abbiamo scelto un registro che permette di assegnare un “peso” alle singole valutazioni: il voto della prova sommativa di fine anno non avrà il “peso” dell’elenco di vocaboli o definizioni imparati a memoria.
      Penso che in ogni caso il punto più importante sia la comunicazione , ovvero come presenteremo lo strumento “registro elettronico” ai genitori. Bisogna comunque far capire che la valutazione è un processo che non comincia e non finisce con un numeretto. Idealmente, la comunicazione dovrebbe essere concordata dai docenti e pubblicata sul sito della scuola o consegnata in cartaceo alle famiglie al momento della comunicazione della password di accesso.
      Questa è la mia idea e spero che nella mia scuola si traduca in realtà, perché finora non se ne è neppure parlato…
      Tanti auguri di inizio anno!

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