Oggi ho esplorato la sezione “Topics” di Diigo. Si tratta di uno spazio che non è dedicato ai Bookmarks, ovvero alla segnalazione di pagine web utili, bensì alla discussione.
Anche le discussioni compaiono nella pagina principale del gruppo. La cosa può confondere, anche perché a comparire è l’ultimo intervento effettuato, con l’avatar/immagine di chi ha risposto per ultimo. Ciò significa che si tratta di voci “variabili” che bisogna imparare a “vedere” dal titolo della discussione (quello non cambia) e dal simbolo che indico qui sotto:
La freccia rossa indica l’icona con le nuvolette. La scritta blu in grande è il titolo della discussione, che è stata iniziata da Claude, come si nota accanto alle nuvolette. La foto con la quercia indica che l’ultima a rispondere sono stata io. L’inizio della mia risposta si può leggere sotto il titolo della discussione.
Anche le discussioni sono taggate e questo ci riporta al problema del tagging. Non tutti i tag sono “parlanti”. Per fare un esempio molto pratico, in questo momento sto riflettendo se sia il caso di bere un digestivo, perché la pur buona pizza che sono riuscita a sfornare questa sera mi è rimasta un po’ sullo stomaco. Diciamo che ne ho mangiato con… entusiasmo eccessivo. Potrei scrivere un bel post sulle mie scelte sbagliate in fatto di alimentazione e taggarlo “riflessione”, ma questo tag non aiuterebbe gli internauti a capire che stavo riflettendo sulla mia indigestione…
Il tagging fatto dal basso – e quindi senza seguire un ordine predeterminato (per esempio una tassonomia) – si chiama “folksonomia”, traducibile con un po’ di creatività con “la tassonomia dell’uomo comune”. L’ho imparato oggi grazie a Claude, che con una parolina detta di sfuggita, in un posto che neppure ricordo, ha stimolato una mia ricerca.
La ricerca mi ha portato a questa bella presentazione in PDF (quindi scaricabile su computer) che ho trovato di grandissima utilità per ribadire quanto già detto dal prof qui: “Il tagging medesimo andrebbe migliorato. C’è un po’ di abuso di tag inutili. Andate in http://groups.diigo.com/group/ltis13 e poi a destra un po’ in basso c’è la lista dei tag usati dal gruppo, o meglio i primi 10, in ordine di frequenza di uso. Già qui si vede che c’è uno spreco notevole ai fini dell’aggregazione. Diciamo che questi primi 10 – per l’appunto – sono una specie di classifica dell’inutilità. Apprendiamo di avere a che fare con #ltis13, MOOC, IUL, scuola,education, cMOOC, blog, didattica, web20. Verrebbe da dire – Grazie tante!“
Raccomando senz’altro questa lettura come completamento a quanto già sappiamo.